Com’era la Brescia medievale e cosa rimane oggi di quel periodo?

Con la caduta dell’Impero Romano, Brescia attraversò una fase di decadenza, per poi rinascere nel Medioevo quando divenne libero Comune.

Tra X e XII secolo la città si espanse ai piedi del Colle Cidneo, con una nuova cinta muraria e l’impianto di nuclei abitativi attorno a chiese e monasteri. Sorsero così i primi rioni medievali, con case-torri e palazzi in pietra, legno e laterizio.

Il centro del potere era Piazza della Loggia, con il Palazzo Comunale e le sedi delle corporazioni di arti e mestieri. Punto nevralgico di Brescia era anche Piazza del Mercato, fulcro commerciale e politico.

Tra i principali edifici religiosi, la basilica di San Pietro de Dom (Duomo Vecchio), con l’annesso Broletto, e le chiese di San Francesco, Sant’Agata e San Giovanni Evangelista.

Di questo periodo restano pregevoli testimonianze come la Torre della Pallata, il complesso di Santa Giulia, la Croce di Desiderio in San Pietro de Dom. Mirabile l’arte romanica espressa in edifici come la Rotonda e la chiesa del Miracoli.

Tra Duecento e Trecento, con la signoria viscontea prima e veneziana poi, si completò la struttura urbanistica medievale di Brescia, con nuovi palazzi pubblici e case nobiliari, portici e fondachi.

Percorrendo oggi suggestive vie come Via delle Cossere, Via delle Battaglie e Vicolo delle Stelle si coglie l’antico fascino della Brescia medievale: una città operosa e ricca che diede i natali a personaggi come Arnaldo da Brescia e coniò la propria “matricola” d’argento, moneta rinomata.